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Grande delicatezza e abilità
22.05.2016 - Teatro Litta, Milano

"Il terzo pianista ad avvicendarsi sul palcoscenico è Daniele Fasani che si cimenta con una composizione di Sandro Gorli. Il mulino di Amleto (1997) rievoca anch’esso - perlomeno in certi momenti - sonorità debitrici di Debussy; una partitura costruita sul processo della variazione, che il musicista affronta mostrando grande delicatezza e abilità.

Sempre Fasani introduce l’ultimo autore in programma, Salvatore Sciarrino, con Perduto in una città d’acque, opera del 1991; uno Sciarrino rarefatto, quasi agli antipodi del prolisso Fedele ascoltato poc’anzi. In un lavoro in cui, come scrive lo stesso compositore, «l’attacco, la vibrazione, lo spazio suscitato divengono determinanti al senso», il giovane pianista conferma la propria bravura soprattutto nelle dinamiche più esili, che dimostra di saper usare con grande espressività."

Emiliano Michelon, musicologo.
 
Giovanissimo e talentuoso
22.05.2016 - Teatro Litta, Milano

"Etereo, commovente, di una bellezza quasi dolorosa, Il mulino di Amleto di Sandro Gorli, affidato al giovanissimo e talentuoso Daniele Fasani, raggiunge vette insuperabili, delimitando i confini di uno spazio immobile, debussiano, dove la musica, leggera ed evanescente, non rimanda ad altro che a sé stessa, ricomponendo la propria varietà in un’armoniosa e imperturbabile unità.

Il tema acquatico, gli echi debussiani e il tocco delicato e attento di Fasani ritornano nelle trasparenze fantasmagoriche del seguente Perduto in una città d’acque di Salvatore Sciarrino, nel quale il fenomeno sonoro viene notevolmente polverizzato, tale da sconfinare nella dimora del silenzio."

Marta Menza, musicologa.
 

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